Con Marco ci conosciamo da tanti anni ormai. Dal momento incredibile in cui, a fine anni novanta, sull’ultima fila di sedili di un pullman di ritorno da Orvieto, mi rivelò di essere il più grande tennista di tutti i tempi dopo John McEnroe. 

Non ci ho mai creduto.

Però negli anni successivi di cose insieme ne abbiamo fatte un bel po’. Metà delle volte non siamo stati d’accordo. L’altra metà sono stati giorni bellissimi di impegno comune. Ma anche quando non si va d’accordo, con Marco si parla, ci si spiega, ci si capisce. Questa è per me una grande dote.

Come è una gran dote che Marco ami profondamente e conosca bene la Zona Nord di Torino. La Zona Nord ha delle potenzialità immense. Non deve essere come molti vorrebbero il bacino di voti dei professionisti della paura. La Barriera, con le sue strade, le sue attività, i suoi parchi, la sua gente è la più grande risorsa della Torino dei prossimi quindici anni. In questi anni la tendenza è cambiata, la Città si è finalmente accorta della Barriera. Qualcosa si muove, qualcosa cambia. Ma occorre andare ancora molto avanti con il cambiamento. Questi quartieri hanno bisogno di qualcuno che li ami (sì, proprio li ami) nelle istituzioni. Marco li ama, e sa dare voce alla voglia di cambiare e di migliorare di questi pezzi di città vera.

Però se proprio devo dire la più gran dote di Marco, che hanno pochi, è quella di immaginare le cose sempre un passo più in là. Cinque anni fa Marco era stato in grado di rappresentare una Torino ricca di risorse e di potenzialità. I giovani che avevano come patria la notte torinese, e di giorno le aule studi, o i luoghi precari di lavoro. Oggi le potenzialità che quei ragazzi e quelle ragazze incarnavano sono diventati spesso dei fiori all’occhiello riconosciuti per la nostra città. Hanno trasformato interi quartieri, hanno portato idee e talenti da tutta Europa, hanno reso Torino più bella e sicura. Torino è diventata sempre più su molti temi un esempio per tantissime città europee, penso solo a un’idea che Marco ha lanciato in consiglio comunale, quella dei Nightbuster.

Per tutti questi motivi credo che sia importante che nel Consiglio comunale di Torino sia rappresentata con Marco la capacità di immaginare una Torino diversa, migliore, più giusta.

Marco buon viaggio. Sarà un viaggio di 40 giorni ma sarà come se fossero mesi, tante cose vedrai e farai.

Questa Città ha bisogno di capitani coraggiosi capaci di leggere nelle stelle le rotte giuste.