E’ Cota l’unico “fuorisede” indesiderato.
Idee admin 10 febbraio 2012Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità (29 voti a favore di maggioranza e opposizioni presenti) un nostro ordine del giorno per il “sostegno agli studenti borsisti Edisu, per la difesa del diritto allo studio universitario”.
Un documento significativo per continuare a considerare la nostra città una capitale della cultura e della conoscenza che da solo non è però sufficiente. Serve adesso il massimo impegno per spingere il governatore del Piemonte Cota a rivedere le sue scelte su questa materia.
Se la nostra Costituzione prevede e sancisce che “gli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”, le borse di studio attribuite per concorso (gli assegni alle famiglie ed altre provvidenze) sono il mezzo per renderlo effettivo ed efficace.
Gli studenti piemontesi ed i loro rappresentanti nelle istituzioni accademiche e nell’Edisu Piemonte chiedono da settimane alla Regione l’applicazione di questi principi costituzionali, violati dai tagli indiscriminati.
Ad oggi risultano quasi ottomila gli studenti idonei non vincitori e saranno poco più del 30% le Borse effettivamente erogate.
Il presidente fuorisede Cota ha cominciato la sua crociata personale contro gli studenti proponendo di togliere la Borsa ai non piemontesi.
Ora il problema sono i cinesi. Una scelta sbagliata e falsa.
I dati parlano chiaro: il 74% degli studenti non beneficiari di Borsa sono italiani (5.812), di cui il 61% sono piemontesi (3547). I cinesi di cui parla Cota sono il 7% degli idonei non Borsisti, 584 studenti.
Ma il punto è ancora un altro: anche oggi il presidente “fuorisede” esterna senza sapere di cosa parla. Il Dpcm in vigore non prevede sbarramenti sul voto di maturità e si dimentica di dire che se gli studenti non ottengono il merito richiesto dovranno restituire la Borsa di studio e grazie al 100% delle verifiche compiute dall’Edisu si recuperano tutti gli importi. Quanto recuperato serve a finanziare le borse l’anno dopo. Nessuna Borsa viene data senza merito.
La sua Lega ha governato per un decennio il nostro Paese senza mai aver chiesto ai ministri Moratti e Gelmini di cambiare le regole attuali. Cota non sa o finge di non sapere che lo Stato finanzia con più di 7 milioni di euro l’Edisu e 500.000 euro vengono concessi in virtù della presenza in Piemonte degli studenti stranieri. Il Piemonte è la regione del centro Nord che si assicura più fondi, proprio grazie a questo criterio.
Il Presidente “fuorisede” ignora infine che la Regione non regala Borse di studio a nessuno. La borsa di studio è un diritto, e lui oltre a cancellarlo sta per far commissariare l’Ente al diritto allo studio, considerato fino allo scorso anno uno dei migliori di tutto il nostro
paese.
Perché la Regione dovrebbe nominare la maggioranza dei consiglieri e il presidente quando la contribuzione studentesca per la prima volta è più alta dei fondi della Regione?
La nostra città è diventata grande anche grazie agli investimenti nelle residenze post Olimpiche, grazie ai risultati degli Atenei nelle classifiche italiane, grazie alle migliaia di studenti e studentesse che hanno cambiato il volto e reso più vivaci e vivibili i nostri quartieri, grazie al “sangue nuovo” che ha cambiato in meglio Torino, rendendola un vero campus urbano.
Non permetteremo mai, la dismissione di questo patrimonio e non possiamo permetterci di perdere anche solo uno studente per colpa di una scelta miope e ideologica della giunta leghista di questa regione.
Per questo l’ordine del giorno chiede alla giunta di attivarsi perchè con l’impegno della Regione Piemonte, del Governo, delle Fondazioni bancarie e delle imprese si ripristino i fondi per l’Edisu Piemonte per l’anno 2011/2012 e perchè anche nei prossimi anni siano garantite le risorse come in passato per le borse di studio a tutti gli studenti idonei (capaci e meritevoli e privi di mezzi come da DPCM in vigore, senza ricorrere alla sostituzione di borse di studio con i prestiti d’onore), le aule studio, le residenze e le mense, difendendo gli ingenti investimenti predisposti e tutti i servizi erogati.