Prove d’infiltrazione mafiosa negli appalti del Comune.
Idee admin 20 giugno 201220/06/2012 – LA PRIMA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE
Tutte respinte Coinvolto anche il sottopassaggio di corso Mortara. Tratto da La Stampa
La relazione verrà illustrata al prefetto Alberto Di Pace la settimana prossima, il 26 giugno. Data non casuale: il 26 giugno 1983 veniva ucciso Bruno Caccia, procuratore della Repubblica che indagava sull’infiltrazione della ’ndrangheta in Piemonte. Quasi trent’anni dopo il Torinese è stato sconvolto dall’inchiesta Minotauro e il Comune ha deciso di istituire una commissione ad hoc. I primi mesi di lavoro hanno già prodotto alcuni risultati. E qualche scoperta. Ad esempio che dopo anni, nell’ultimo periodo si sono registrati due casi di infiltrazione mafiosa in appalti gestiti dal Comune. Ne è venuto a capo il gruppo di lavoro coordinato dal consigliere di Sel Marco Grimaldi.
In un caso di manutenzione straordinaria, l’appalto è stato revocato e assegnato a un’altra ditta che poi si è scoperto anch’essa soggetta a tentativi di infiltrazione mafiosa. Un altro caso riguarda la realizzazione del sottopasso di Corso Mortara, nel quale una ditta colpita da «provvedimento interdittivo antimafia» aveva provato ad aggiudicarsi un subappalto. In entrambi i casi il pericolo è stato scampato, ma la commissione suggerirà al Comune di adottare una circolare interna che prescriva agli uffici di informare il segretario generale di ogni fatto ritenuto rilevante ai fini del contrasto dei fenomeni di infiltrazione mafiosa.
«Il documento – spiega il presidente della commissione Roberto Tricarico (Pd) – non è esaustivo. Sarà fondamentale l’apporto dei gruppi di lavoro in collaborazione con enti pubblici e privati, imprese e associazioni». Il testo approvato ieri traccia una mappatura delle organizzazioni criminali che operano sul territorio, effettuata in collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia. Emerge che la criminalità di origine calabrese è la più pervasiva e diffusa, ma anche quella siciliana è attiva.
Emergono poi nuovi filoni stranieri: criminalità romena (dedita a furti, clonazioni di carte di credito), nigeriana (spaccio, tratta di esseri umani), senegalese, cinese (sfruttamento della prostituzione, esercitata in “case d’appuntamento” che si presentano come centri estetici e di massaggi, estorsioni, immigrazione clandestina), marocchina (droga).
La Commissione si è concentrata su appalti, racket, tratta di esseri umani, usura e azzardo. Sono emerse alcune criticità e proposte: regolamenti che promuovano le imprese virtuose, requisiti “reputazionali” per le ditte che partecipano agli appalti pubblici, maggior attenzione al problema dell’abusivismo commerciale e della contraffazione dei prodotti, più tutela dei lavoratori extracomunitari ricattati dalle mafie per ottenere il permesso di soggiorno in cambio di lavori sottopagati o illegali.
La commissione si è soffermata anche sul l’importanza di una costante campagna di promozione della cultura della legalità, soprattutto nelle scuole. La vicepresidente Paola Ambrogio (Pdl) coordinerà una serie di interventi negli istituti torinesi.
di Andrea Rossi
http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_603.shtml
Comunicato stampa: ANTIMAFIA, PRIMO REPORT DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA.
La Commissione lo discuterà con il Prefetto martedì 26 giugno, anniversario dell’uccisione di Bruno Caccia
Tempo di primi bilanci per la Commissione speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi, presieduta da Roberto Tricarico (vicepresidente: Paola Ambrogio), istituita con delibera del Consiglio comunale di Torino del 19 marzo 2012.
È stata infatti presentata e approvata oggi dai 9 consiglieri comunali e dai membri permanenti della Commissione, una prima relazione sulle attività finora svolte. Estensori del documenti sono il presidente e la vicepresidente della Commissione, con il contributo del prof. Rocco Sciarrone dell’Università degli Studi di Torino.
La relazione verrà discussa con il prefetto di Torino Alberto Di Pace martedì 26 giugno, alle ore 10.00 in Prefettura. Per l’incontro è stata scelta una data simbolica: il 26 giugno 1983 veniva ucciso Bruno Caccia, procuratore della Repubblica che indagava sull’infiltrazione della ’ndrangheta in Piemonte.
“Il documento – ha spiegato il presidente Tricarico – non è certamente esaustivo. Sarà fondamentale l’apporto dei Gruppi di Lavoro che operano all’interno della Commissione, in collaborazione con Enti pubblici e privati, imprese e associazioni, per approfondire le specifiche tematiche e individuare eventuali altri filoni di indagine. Essenziale sarà continuare l’opera di divulgazione della cultura della legalità e sostenere imprenditori e cittadini vittime delle mafie”.
Il testo approvato oggi traccia una mappatura delle organizzazioni criminali che operano sul territorio, effettuata in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia. Dalla mappa emerge che la criminalità di origine calabrese è certamente la più pervasiva e diffusa.
La relazione inoltre sottolinea la pericolosità della criminalità di origine siciliana. “Non meno grave per la comunità – scrive la Commissione – è la presenza di delinquenza rumena, cui spesso viene attribuita la responsabilità per furti e scippi, ma anche per reati relativi alla clonazione di carte di credito”.
I nigeriani, invece, risultano dediti, oltre che allo spaccio di sostanze stupefacenti, anche alla tratta di donne da destinare all’esercizio della prostituzione.
Cresce inoltre il numero delle indagini verso soggetti di nazionalità senegalese.
Così come è in espansione il fenomeno del coinvolgimento di cittadini cinesi verso lo sfruttamento della prostituzione, esercitata in “case d’appuntamento” che si presentano come centri estetici e di massaggi. Sempre cinese, ma di diverso e maggior spessore criminale, è l’attività posta in essere da un gruppo di connazionali che si associano tra loro per commettere una serie di delitti contro il patrimonio (estorsioni ai danni di commercianti cinesi), reati in materia di prostituzione (favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di donne cinesi), reati contro la persona (lesioni personali e percosse), reati in materia di immigrazione clandestina e di contraffazione di marchi.
Un altro importante canale di rifornimento del mercato clandestino legato all’hashish – spiega la relazione – è gestito dalla delinquenza magrebina, in particolare marocchina, che si occupa anche della vendita di hashish al dettaglio, soprattutto nelle zone di Porta Palazzo, San Salvario, Piazza Vittorio e Murazzi, mentre i delinquenti di origine albanese hanno sperimentato canali di importazione dello stupefacente.
Testimonianza della penetrazione del fenomeno mafioso nel territorio, in particolare della ’ndrangheta calabrese, sono i risultati delle indagini delle inchieste “Minotauro” (per il cui processo la Commissione ha chiesto che il Comune di Torino si costituisca parte civile, così come hanno anche stabilito Provincia di Torino e Regione Piemonte) e “Albachiara”, e lo scioglimento dei Consigli Comunali di Leinì (30 marzo 2012) e Rivarolo (22 maggio 2012).
Anche per questi recenti fatti, la Commissione sottolinea l’importanza di una costante campagna di promozione della cultura della legalità, soprattutto nelle scuole. La vicepresidente Ambrogio coordinerà una serie di interventi dei componenti della Commissione negli istituti torinesi, a partire dal prossimo anno scolastico.
La Commissione speciale ha dedicato particolare attenzione al tema degli appalti. In particolare, anche su sollecitazione dei membri permanenti di Collegio Costruttori Edili, Unione Industriale, CNA e Pino Masciari, proporrà all’Amministrazione comunale regolamenti che promuovano le imprese virtuose, requisiti “reputazionali” per le ditte che partecipano agli appalti pubblici. Con l’intento di estendere tali iniziative anche alle aziende ex municipalizzate.
Da parte dell’Ascom sono arrivate anche richieste di maggior attenzione al problema dell’abusivismo commerciale e della contraffazione dei prodotti, mentre l’associazione Libera chiede di dare un concreto sostegno agli imprenditori che hanno il coraggio di denunciare comportamenti mafiosi, eventualmente dando vita a un’associazione piemontese anti-racket. I sindacati, infine, vorrebbero una maggior tutela dei lavoratori extracomunitari ricattati dalle mafie per ottenere il permesso di soggiorno in cambio di lavori sottopagati o illegali.
La Commissione ha recentemente istituito Gruppi di Lavoro specializzati, coordinati da uno o più Consiglieri/e, che coinvolgono anche rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni, sui seguenti temi:
- appalti (Marco Grimaldi, Giuseppe Sbriglio);
- racket (Fosca Nomis, Fabrizio Ricca);
- tratta degli esseri umani (Federica Scanderebech);
- usura e gioco d’azzardo (Vittorio Bertola, Michele Paolino).
(M.Q.) – Ufficio stampa Consiglio comunale