Fiat manda in cassa Fabbrica Italia: Fassino senta la proprietà.
Idee admin 14 settembre 2012
IL GOVERNO CONVOCHI FIAT, I SINDACI DELLE “CITTÀ DELL’AUTO” E I SINDACATI. FASSINO CHIAMI LA PROPRIETA’.
Invece che attaccare lo Statuto dei Lavoratori il governo convochi Fiat, i sindaci delle “città dell’auto” e i sindacati.
Il nostro sindaco dovrebbe unirsi a questa richiesta e convocare lui stesso la proprietà. Non vorrei che ci dimenticassimo che gli eredi della famiglia Agnelli hanno ancora a che fare con questo territorio.
Una cosa è certa: come avevamo previsto sono finite anche le armi di distrazione di massa. In consiglio comunale da anni sosteniamo che pur di non parlare di politiche industriali, investimenti e ricadute occupazionali, economiche e sociali, Marchionne ha “fabbricato” ad arte la retorica sui fannulloni di Pomigliano, sui sindacalisti che non si assumono responsabilità, sui profitti brasiliani che pagano le perdite italiane.
Nel frattempo questa offensiva culturale ha ottenuto un mondo del lavoro più povero e diviso, ma soprattutto: nessun piano industriale.
La strategia dello sfogo è servita a prendere tempo e rinviare gli impegni presi anche se l’Italia e questa città avevano bisogno di certezze.
La nota dell’azienda di ieri ci dice che i piani per il futuro dell’industria automobilistica italiana sono falliti.
Ora dove sono finiti coloro che hanno supinamente continuato a riverire Marchionne e ad inseguirlo nelle sue offensive culturali?
I progressisti devono mettere in campo politiche industriali che parlino di riconversione ecologica del settore, di uso condiviso delle piattaforme industriali, di investimenti in ricerca e innovazione, di eco-flotte per il trasporto pubblico, per rilanciare l’automotive in Italia a partire da Torino, dalle carrozzerie di Mirafiori alla cittadella della mobilità sostenibile, passando per gli studi di design e arrivando a tutto distretto dell’auto.
MARCO GRIMALDI