Torino: la città delle opportunita?
Idee admin 17 giugno 2013Un esercizio di pensiero strategico, di progettualità e di creatività, ma anche di disincantata analisi del problematico presente della nostra città: questa è stata la presentazione del volume “Torino. La città delle opportunità”, nella mattinata del 6 giugno presso l’Urban Center di via Milano.
L’evento, presieduto da Marco Grimaldi, ha coinvolto Consiglieri comunali appartenenti a tutte le commissioni.
Ad ascoltare e a discutere assieme a loro anche Ilda Curti, assessore all’urbanistica.
Il libro è stato realizzato da “Torino strategica”, associazione presieduta dal Sindaco, Piero Fassino, e diretta da Anna Prat, affiancata dal vicepresidente, ex sindaco di Torino Valentino Castellani.
Strategica anche la presenza di alcuni membri della “task force” cui era stato affidato un ruolo centrale nella realizzazione di questo volume di idee e di proposte.
Necessariamente innovativo anche il metodo per creare il gruppo, hanno spiegato Castellani e Prat. Infatti, se uno degli assunti condivisi sia dal gruppo di lavoro di “Torino strategica”, sia , come si è visto nel corso della mattinata, da buona parte dei consiglieri presenti è quello che vede in Torino una Città bloccata anche a causa di una mancanza di rinnovamento della sua classe dirigente, era importante che i giovani (tutti infraquarantacinquenni) chiamati a questo percorso di ascolto ed elaborazione di nuove idee per la Città, non fossero scelti per cooptazione nei circuiti dei partiti o in quelli accademici, ma attraverso procedure pubbliche, impersonali, meritocratiche. Per questa ragione Torino strategica ha scelto la modalità del bando pubblico.
Dalla successiva selezione, sono emersi diciassette uomini e donne con attività professionali e competenze in molti diversi campi stategici per l’innovazione, che a titolo volontario, si sono impegnati in un lavoro che, li ha visti affrontare cinque “fattori abilitanti”: Territorio metropolitano, Sostenibilità, Smart city, Settore pubblico, Ruolo globale e tre direttrici generali: Impresa, Welfare e Cultura.
L’idea di fondo è che Torino può andare incontro alle sue nuove vocazioni future solo se libera le potenzialità dei suoi abitanti, creando opportunità per tutti. Rientrano così prepotentemente in gioco il concetto di governance, per armonizzare e finalizzare l’azione di istituzioni pubbliche e private e metterle al servizio di obbiettivi condivisi, di Smart City, città intelligente, in grado di riconoscere i potenziali dei suoi abitanti, liberarli e metterli al servizio del bene comune e quello di mobilità sociale, che implica un ripensamento del rapporto tra la politica e la classe dirigente in senso allargato, un rinnovamento considerato decisivo.
Il lavoro presentato è una tappa dell’impegno di Torino strategica verso la realizzazione del Terzo piano strategico per la città.