Nessun coprifuoco.
Idee admin 24 luglio 2013Sono state ore intense, in molti mi avrete scritto e contattato. Il titolo e in parte anche alcuni contenuti dell’articolo della Repubblica, che diceva impropriamente: “Stop alla musica alle 23″, sono stati definitivamente smentiti.
“Prima questione la diffusione della musica: in realtà è vietata solo all’esterno dalle 23 e questo è già ampiamente previsto dai regolamenti attuali sul commercio che prevedono, che senza autorizzazione, non si possano mettere amplificatori nei dehors. Mentre per i limiti sul rumore sono sempre previste le eccezioni e autorizzazioni in caso di manifestazioni particolari. Seconda perplessità, la vendita di bevande alcoliche: il divieto non riguarda, chiaramente, la vendita di alcolici dopo le 23, ma la loro somministrazione in bottiglie di vetro.”
Speriamo che nelle prossime ore si riporti la discussione nel merito e senza comunicazioni da Ministero della Paura* che piacciono tanto ai titolisti di giornale.
Qualche anno fa dicevo, a seguito delle dichiarazioni del sito di Grillo sulle ordinanze e sui coprifuoco che “sogno proibito di qualcuno è castigare”. Ogni tanto ci risiamo. Continuo a non capire l’entusiasmo su questi temi della Lega, del Pdl ma soprattutto di alcuni 5 Stelle che vorrebbero ordinanze “copia e incolla”, finti coprifuochi pieni di deliri proibizionisti per rassicurare in fretta i comitati spontanei di quartiere.
La notte è di tutti e per capirlo e farlo diventare una pratica vera e non solo uno slogan, tutti dovrebbero imparare dalle migliori pratiche di governo della complessità che ci parlano di dialogo e confronto tra cittadini, ztl o aree pedonali o di sosta notturne, servizi pubblici anche di notte, gestione più attenta delle concessione dei dehor e dell’arredo urbano degli spazi, di contrasto alle organizzazioni criminali e rispetto per chi dorme…
Ultima cosa, consiglio a tutti di non farsi prendere dal panico. E’ il primo obiettivo che il Ministero della paura* persegue. Non facciamoli vincere senza giocare la nostra partita fino all’ultimo minuto.
Qui sotto l’articolo di oggi tratto da la Repubblica
Le nuove regole spaventano la vita notturna
“Ma non vogliamo spegnere Torino”
Pioggia di commenti preoccupati sui social network. Il Comune replica: fraintesi alcuni provvediment. Dopo le 23 vietate le bottiglie di vetro e non gli alcolici. Ed è già proibita la musica all’esterno
“Cosa dovremmo fare la sera noi giovani? Niente musica e niente birra, ma come è possibile?”, scrive Mari Sol. E Lorenzo aggiunge stupefatto: “Come è possibile che ai locali sia vietato diffondere musica?”. Equivoci, la più parte – altrimenti i primi sul piede di guerra sarebbero i locali, i quali invece ostentano soddisfazione – che ieri hanno trovato sfogo a decine sui social network, dopo la notizia del nuovo regolamento comunale, messo a punto dall’assessorato alla Polizia municipale, su cui l’altro ieri è iniziato il dibattito in Sala Rossa.
L’intento delle nuove regole sulla movida che il Comune si prepara a varare – mettono in chiaro da Palazzo Civico – non è penalizzare i locali e la vita notturna, altrimenti le associazioni dei gestori mai le avrebbero condivise e mai avrebbero lavorato assieme con questo scopo. L’intendimento è piuttosto un altro: arginare, con la collaborazione di tutti, i comportamenti eccessivi, gli schiamazzi violenti, le urla da stadio, il troppo rumore. È questo il senso della nuova normativa, la cui discussione proseguirà lunedì prossimo, con l’ultima seduta del Consiglio comunale prima dell’estate.
Norme chiare e certe che vanno a garanzia di tutti, città, gestori dei locali, polizia municipale e residenti. Eppure tra i frequentatori delle notti della movida sono cominciate le reazioni, tra tanti interrogativi e perplessità, che sfiorano a volte la preoccupazione. Prima questione la diffusione della musica: in realtà, salvo eccezioni, è vietata solo all’esterno, e questo è già ampiamente previsto dai regolamenti attuali sul commercio che prevedono non si possano mettere amplificatori nei dehors. Mentre per i limiti sul rumore sono sempre previste le eccezioni e autorizzazioni in caso di manifestazioni particolari. Seconda perplessità, la vendita di bevande alcoliche: il divieto non riguarda, chiaramente, la vendita di alcolici dopo le 23, ma la loro somministrazione in bottiglie di vetro.
Critico sulla percezione che il provvedimento dà della movida torinese è Marco Grimaldi di Sel. “Sarebbe sbagliato far passare la percezione che si vuole spegnere la vita notturna in città – spiega, chiedendo di riaprire la discussione sul provvedimento – Non vogliamo spegnere Torino, ma conciliare il diritto al divertimento con quello al riposo. Forse la delibera sul nuovo regolamento di polizia urbana dovrebbe essere affrontata assieme alla riforma del regolamento dehors e del regolamento acustico”. E sottolinea: “Da condannare sono piuttosto i comportamenti dei singoli, per esempio quelli di chi strombazza con i clacson, per cui bisognerebbe prevedere sanzioni più severe”. Perplesso anche il radicale Silvio Viale, che sulla necessità di convocare un nuovo consiglio lunedì (quello dell’altro ieri doveva essere l’ultimo prima dell’estate) fa notare: “Forse, se la questione fosse stata urgente, la delibera si sarebbe dovuta presentare sei mesi fa, non adesso che la stagione è ormai inoltrata”.
*3 campagna di Torino Sistema Solare http://www.torinosistemasolare.it/