È ormai risaputo che l’1 per cento della popolazione mondiale possiede una ricchezza pari a quella del restante 99 per cento. La novità è che, “Secondo il rapporto dell’ong Oxfam, presentato in vista del vertice economico di Davos, le 62 persone più ricche del pianeta detengono in totale la stessa ricchezza della metà più povera del mondo. Nel 2010 questi miliardari erano 388 e, se la tendenza non cambierà, nel 2020 saranno solo 11.”

Critico ogni giorno questo mondo al contrario, la sua economia di carta e scommesse, intrisa di elusione e guerra. Quei 62 fanno il contrario, difendono questo sistema ultra liberista con tutto il loro potere e i loro soldi. Spesso ci sentiamo dire che le nostre idee sono radicali, ma in fondo penso che siano proprio loro gli estremisti. È così rivoluzionario lottare contro l’accumulo di denaro nei paradisi fiscali? Se l’Europa fosse unita nel farlo, saremmo una grande e pacifica resistenza democratica e loro un po’ meno ricchi di quanto sono oggi e saranno domani (Con @OxfamItalia basta ai paradisi fiscali per dire basta alla #disuguaglianza http://act.oxfam.org/italia/basta-con-i-paradisi-fiscali).
È talmente difficile parlare di redistribuzione che sembra quasi impossibile proporre un’imposta patrimoniale dello 0,05 per i possedimenti sopra il milione di euro, figuriamoci sancire l’impossibilità di spostare le sedi fiscali e legali nei Paesi con fiscalità più vantaggiose!

La prossima settimana il Consiglio Regionale del Piemonte si pronuncerà sulla nostra proposta di aumentare l’Irap alle aziende che hanno spostato la sede fiscale e legale all’estero nei 5 anni precedenti. Loro sono liberi di scegliere l’Olanda, il Lussemburgo o il Regno Unito per contrattare un regime fiscale agevolato e pagare meno tasse sugli utili? Bene. Noi siamo liberi di aumentargli le tasse per indurli a tornare sui loro passi ed evitare che altri facciano lo stesso.