Appalti AslTO1 e Città della salute, Grimaldi (SEL-SI): tutto a norma? Quando si riducono di un terzo le ore si genera solo lavoro povero
diritti, Idee, lavoro, Regione, sanità, solidarietà TAGS / appalti, lavoro, pulizie, sanità admin 14 marzo 2017Oggi in aula l’Assessore Saitta ha risposto alla mia interrogazione urgente sulla situazione venutasi a creare nei cambi appalto nei servizi di pulizia, sanificazione e logistica di Città della salute e Asl To 1.
Sono infatti stati assegnati appalti per 24,76 milioni a Città della salute su tre anni, e 4,77 milioni all’Asl to 1, con risparmi sulla base d’asta (desunta dal costo storico di questi appalti) di 1,57 milioni all’Asl To1 (su tre anni) e 8,17 milioni a Città della salute (su tre anni).
Come? Grazie a un taglio delle ore che si aggira intorno al 33% su entrambi i lotti, ossia 4.523 ore settimanali contrattuali in meno su Città della salute e circa 800 ore settimanali in meno su Asl To 1. L’intervento tocca in totale 680 operatori.
Il tentativo di giungere a una conciliazione in Prefettura non è andato a buon fine. Le organizzazione sindacali hanno successivamente incontrato i rappresentanti delle AASSLL e la Dussmann (una delle aziende aggiudicatarie) senza trovare nessun appoggio da parte della committenza, la quale, interpellata sul rispetto del capitolato speciale che prevede nella clausola sociale il mantenimento delle medesime condizioni contrattuali (e del posto di lavoro), ha semplicemente dichiarato che l’appalto è stato affidato nel rispetto delle tabelle Consip e Anac (criteri di valutazione dei costi, dei prezzi degli appalti dei servizi).
Le sigle sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione e indetto uno sciopero per il 20 marzo.
L’Assessore ha confermato in aula l’avvio del nuovo appalto di Città della salute per il 1 aprile e ha riportato le affermazioni dell’azienda sulla congruità del contratto anche rispetto alle linee guida del protocollo fra Regione e sindacati, benché all’epoca del bando non fosse ancora stato siglato. Tuttavia l’Assessore ha ammesso l’esistenza del problema delle riduzione di orario e la necessità di un nuovo intervento della Giunta.
Grazie a questa ‘operazione chirurgica’ i lavoratori e le lavoratrici si trovano a svolgere in due ore e mezza l’attività che prima impiegava quattro ore, senza che vi sia stata alcuna innovazione tecnologica. Parliamo di personale che ha una media di 20 anni di servizio. E di fatto di quasi 700 famiglie sul lastrico. La Regione ha chiuso un accordo con i sindacati sul tema della giusta retribuzione, già sancita dall’ordine del giorno da me proposto e votato dal Consiglio due anni fa. Non basta dire che le stazioni appaltanti e le aziende vincitrici rispettano le leggi e comunque, anche fossimo in presenza di una giusta retribuzione oraria, tutto sarebbe vanificato dal taglio delle ore. Mi auguro che, come annunciato, l’Assessore convochi i Direttori generali per dire che la situazione non è più sostenibile.