APPALTI. Artesio (Torino in Comune), Grimaldi (SEL-SI), Airaudo (SI): i direttori che non garantiranno la giusta retribuzione non otterranno premi di produzione
diritti, Idee, lavoro, Regione, sanità, sinistra TAGS / appalti, asl, giusta retribuzione, musei admin 3 aprile 2017Questa mattina, presso il Comune di Torino, ha avuto luogo la conferenza stampa congiunta la della Capogruppo di Torino in Comune Eleonora Artesio, del Capogruppo di SEL in Regione Marco Grimaldi e del deputato di Sinistra Italiana Giorgio Airaudo, per esporre la grave situazione dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti pubblici di Regione e Comune e per presentare una nuova proposta per garantire la giusta retribuzione.
Hanno partecipato alla conferenza stampa le lavoratrici e i lavoratori dei musei del Consorzio CNS, che pochi giorni fa hanno scioperato chiedendo che il loro lavoro venga tutelato a fronte della mancata conferma da parte dell’amministrazione di un appalto unico dei Musei Civici. Questa è solo la prima questione generata con i tagli al bilancio per il comparto cultura: la Giunta comunale propone che ogni museo proceda al proprio appalto in autonomia mentre nel frattempo, come nel caso del Polo del 900 e quindi del Museo Diffuso della Resistenza, taglia 300.000 euro per le spese di funzionamento.
Ma erano presenti in sala anche i dipendenti delle aziende sanitarie piemontesi, coinvolti dal cambio di appalto, aggiudicato dall’azienda Dussmann grazie a un’offerta economica più vantaggiosa del 33% rispetto al precedente appalto, tradotta in una riduzione dell’orario di lavoro del 33%; vicenda su cui anche Airaudo ha presentato un’interrogazione.
La proposta di delibera regionale, firmata da molti consiglieri di maggioranza, prevede pertanto che per gli anni 2017-2020 costituiscano obbiettivi da assegnare ai direttori degli enti strumentali, delle società e delle agenzie della Regione l’applicazione del Protocollo d’intesa siglato con le organizzazioni sindacali, e l’applicazione delle condizioni contrattuali di maggior favore per il personale impiegato negli appalti pubblici e nelle concessioni di lavori, forniture e servizi e il mantenimento delle medesime in caso di subentro di nuove imprese.
Similmente, il 6 marzo il Consiglio Comunale ha approvato la mozione presentata da Artesio che invita la Giunta ad assegnare ai soggetti nominati nelle società partecipate e alle società controllate l’impegno di adottare le clausole economiche e normative di maggior favore per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi appaltati, oltre che di rispettare la clausola sociale ai fini della continuità del rapporto di lavoro.
“Dopo il continuo ripetersi di casi identici, abbiamo ormai capito il meccanismo: ci si fa scudo del rispetto delle regole e del fatto che l’appalto non sia al massimo ribasso, ma le offerte economicamente più vantaggiose sono sempre tali perché risparmiano sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici. Ai tagli delle ore non corrisponde alcun progetto di riorganizzazione né alcun investimento tecnologico o in formazione per i dipendenti, si tratta semplicemente di un aumento insostenibile dell’intensità del lavoro” – dichiarano Grimaldi, Artesio e Airaudo. – “Chi lavorerebbe con lo stesso carico per un terzo di ore in meno? Un direttore dell’Asl o una dirigente della Città di Torino lo farebbero? È incredibile che con le attuali regole non si trovi il modo di affidare appalti a chi tutela giusti salari e diritti, ma se è davvero così allora le regole vanno cambiate. Per questo” – concludono – “abbiamo voluto mettere nero su bianco che i direttori di enti strumentali e partecipate che non conseguiranno l’obiettivo della giusta retribuzione non riceveranno i premi di produzione. Chissà che questo deterrente non aiuti finalmente a trovare nuove soluzioni”.