Diritto allo studio universitario, Grimaldi (SEL-SI): Piemonte in alto a sinistra, riparte ascensore sociale, oggi mettiamo più di 21 milioni sulle borse di studio nel bilancio 2017-2019
creatività, cultura, Idee, istruzione, Regione TAGS / borse di studio, diritto allo studio, edisu piemonte admin 12 aprile 2017Il 17 febbraio l’ufficio statistica del Ministero dell’Istruzione ha pubblicato i dati relativi al numero di studenti idonei e beneficiari di borsa di studio nell’anno accademico 2015/16.
Come preannunciato, con la riforma dell’Isee c’è stato un calo sostanziale di studenti idonei per la borsa di studio nel Paese. Analizzando i dati italiani rispetto allo scorso anno, si registra un calo del 19% di studenti idonei, che passano dai 184.227 del 2014/15 ai 149.485 del 2015/16. Ma non è tutto: sebbene siano calati gli idonei rispetto all’anno prima, non si ottiene la copertura totale delle borse di studio. Infatti sono 6043 le borse in meno nell’anno aaccademico 2015/16.
L’Italia resta insomma l’ultimo Paese in Europa in materia di diritto allo studio universitario.
Per fortuna, benché ancora quest’anno in tante regioni (Sicilia, Calabria, Campania, Molise, Lombardia e Veneto) si registrino migliaia di idonei non beneficiari di borsa di studio, qualcuno si muove in controtendenza: nella Legge di bilancio previsionale 2017-2019, la Regione Piemonte ha aumentato la spesa corrente per il diritto allo studio universitario (Legge n. 16 del 1992) da 17.300.000 euro, previsti nel bilancio provvisorio, a 21. 374.000, che tengono conto dell’emendamento proposto dal Capogruppo di SEL Marco Grimaldi a fine 2016. A questo si aggiungono ulteriori 3 milioni in conto capitale, sempre destinati all’EDISU, per completare il piano degli investimenti su aule studio e residenze universitarie.
Non solo: il cospicuo impegno finanziario regionale sul diritto allo studio ha premiato la Regione Piemonte in termini di maggiori risorse dallo Stato per borse di studio: da 5 milioni di euro circa, ricevuti nel 2014, si è passati a oltre 12 milioni di euro nel 2016. Nello stesso periodo è cresciuta l’attrattività del sistema universitario piemontese, con un incremento del 27% di iscritti residenti fuori regione (+7.164 studenti non residenti in Piemonte), un risultato, in controtendenza nazionale, che è frutto di una combinazione di fattori: in primo luogo il prestigio degli Atenei, nonché la qualità e la varietà della loro offerta formativa, ma anche l’attuazione di un politica per il diritto allo studio regionale che riconosce a tutti gli aventi diritto l’accesso alla borsa di studio.
“Mi ricordo mutande verdi … una brutta storia, quella giunta leghista che aveva portato in basso alle classifiche italiane il nostro ente al diritto allo studio e lasciato per anni senza borsa di studio migliaia di idonei. Per questo è una grande soddisfazione pensare alla rivoluzione che si è fatta sul diritto allo studio universitario dai tempi di Cota a oggi” – dichiara l’esponente di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Quella di oggi è una bella sorpresa, ma in realtà non aspettavamo altro. In Piemonte la figura dell’idoneo non beneficiario sta diventando finalmente un lontano ricordo”.