Ci dicevano che i nostri genitori avevano troppi privilegi e ora viviamo di lavoretti. Ci ripetono che è necessario sfruttare i lavoratori per mantenere i prezzi bassi. Sostengono che le tasse sono alte, ma permettono ai colossi del web di non pagarle. Ci dicono c’è la crisi e, invece di colpire la finanza e gli speculatori, comprimono i nostri diritti e la spesa pubblica.

Dicono “vengono a rubare”, rispondiamo “sì, le multinazionali che eludono le tasse”. Leggiamo sui giornali “prendono troppi soldi dallo Stato”, pensiamo “sì, le banche che hanno speculato”. In televisione sentiamo gridare “ragazzi, non avete voglia di lavorare”, noi gridiamo “non siamo disposti a lavorare gratis”. Bisbigliano “portano le malattie”, mi intrometto e dico “sì, i tagli alla sanità”. Ci ammoniscono “ce lo chiede l’Europa”, replichiamo “sì, il matrimonio egualitario e le adozioni per tutti”. Accusano “sono indietro di due secoli”, noi specifichiamo “sì, petrolio e carbone”. Vogliono introdurre la flat tax, noi chiediamo più progressività e una tassa patrimoniale. Propongono “eliminiamo il bollo auto, aboliamo il canone”, noi proponiamo la gratuità degli studi dall’asilo all’università.

Ci credono diversi. Lo siamo.

Marco Grimaldi, candidato alla Camera – Collegio Uninominale Torino 1
Centro, Vanchiglia, Vanchiglietta, Rossini, Sassi, Borgo Po, Cavoretto, San Salvario, Nizza-Lingotto, San Donato, Cit Turin

credits: disegni e immagini del maestro Francesco Lopomo, copy Giulia Muscatelli B-Play