Sanità, Grimaldi (LeU): la Regione apra subito i concorsi e lanci un appello ai medici: tornate qui, la sanità pubblica ha bisogno di voi.

diritti, Idee, Regione, sanità TAGS / assunzioni, borse, Marco Grimaldi, numero chiuso, sanità, sanità Piemonte admin 16 ottobre 2018

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Oggi in aula l’Assessore Saitta ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di LeU Marco Grimaldi sul piano straordinario di assunzioni nella Sanità.

Venerdì 12 ottobre, infatti, con l’approvazione di una Delibera di Giunta l’Assessore ha annunciato un piano straordinario di 1400 assunzioni tra la fine del 2018 e il 2020, che nell’arco di tre anni riporterebbero il numero dei lavoratori del sistema sanitario piemontese ai livelli precedenti a quelli del piano di rientro. Le assunzioni sarebbero concentrate su infermieri, medici e operatori socio-sanitari; sarebbero quindi reclutamenti ulteriori rispetto alle normali assunzioni utili per la copertura del turnover, che equivalgono a circa 1800 unità l’anno.

L’aumento dei tetti di spesa per il personale è di 59 milioni nel corso del prossimo biennio, a cui si aggiungono i 14 milioni già investiti per il 2018. Se al 30 settembre 2018 il personale in servizio nella Sanità piemontese era di 53.883 unità, alla fine dell’anno il numero salirà a 54.033, nel 2019 crescerà a 54.650 e nel 2020 a 55.300.

Insieme ai sindacati e alle associazioni di categoria, il Gruppo LeU chiede da tempo che le aziende presentino un piano assunzioni chiaro e preciso, specificando quale sarà il tetto di spesa assegnato negli anni 2018, 2019, 2020, quali e quanti operatori saranno assunti e dove.

Inoltre, ha sottolineato mesi fa la distorsione fra esigenze dei sistemi sanitari e offerta formativa, a causa della quale numerosi bandi per reclutare nuovi medici nei Pronto soccorso o in vari reparti specialistici, attivati dopo lo sblocco del turn over, sono andati deserti.

Nella sua risposta all’interrogazione, l’Assessore ha confermato la problematicità di questo aspetto, dicendosi disponibile a percorsi per il rientro dei medici dall’estero e per la facilitazione della mobilità.

“Diciamo da tempo che il numero chiuso a medicina e l’esiguità delle borse per i corsi di specializzazione hanno prodotto un’endemica carenza di medici specialistici nelle aziende sanitarie, soprattutto nelle zone meno urbanizzate, e precarietà strutturale per chi non riesce a specializzarsi” – dichiara Grimaldi. – “Da Palazzo Chigi si lanciano proclami sul superamento del numero chiuso, per poi fare marcia indietro. Ci sono ancora oltre diecimila giovani laureati che non possono accedere alla specializzazione e sono costretti ad andare all’estero. E abolire il numero chiuso senza aumentare i posti in specializzazione vorrebbe dire creare un ennesimo esercito di laureati medici disoccupati, costretti emigrare o a lavorare nel privato. Serve un decreto d’urgenza per abolire il numero chiuso e aumentare le borse per le specializzazioni; noi invece dobbiamo accompagnare il Piano di assunzioni con una strategia operativa che includa anche il tema della formazione, dell’accesso alla professione e del rientro dei giovani medici da altre regioni e soprattutto dall’estero”.

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