Torna al lavoro il dipendente licenziato perché malato di Parkinson, Grimaldi (SI-LeU): Per combattere le ingiustizie, a volte, basta esserci.

diritti, Idee, lavoro, Regione, sinistra, solidarietà TAGS / castellamonte, franco minutiello, Ivrea, lavoro, licenziamento illegittimo admin 20 novembre 2018

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Da qualche ora Franco Minutiello, malato di Parkinson, è nuovamente in servizio alla Teknoservice, l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti nel Canavese. Minutiello era stato licenziato nel marzo del 2017 e la società ha sempre sostenuto che non c’era una mansione adatta alle sue condizioni di salute.

Tuttavia, a luglio 2017 il tribunale del lavoro di Ivrea ha ordinato il reintegro, imponendo all’azienda “accomodamenti ragionevoli” per rimuovere gli ostacoli che impedivano al lavoratore di offrire prestazioni in ambito professionale.

Dopo una lunga battaglia legale e politica, culminata in una marcia organizzata da LeU per accompagnare Minutiello al lavoro e in un ordine del giorno, a prima firma Grimaldi, sottoscritto da rappresentanti di tutti i gruppi consiliari, la vicenda si è finalmente risolta con un accordo firmato dall’avvocata di Minutiello, Silvia Ingegneri, e dai legali dell’azienda. L’operatore potrà svolgere una mansione idonea alle sue condizioni: un’attività da operaio che però non lo sottoponga a sforzi eccessivi.

“Ogni giorno incontriamo tanti lavoratori: sottoccupati, licenziati, precariamente occupati, in cassa integrazione” – dichiara Marco Grimaldi. – “Franco era solo con la sua malattia, a sessant’anni lasciato a casa da un’azienda che non gli aveva mai rimproverato nulla. Abbiamo denunciato il caso pubblicamente e camminato fino alle porte dell’azienda per chiedere il rispetto della sentenza. Da oggi Franco Minutiello è – come dice lui – di nuovo un lavoratore e noi siamo felici di averlo accompagnato fin lì. Ma le istituzioni devono essere vigili, perché purtroppo ci sono tanti e tante che, come Franco, ogni giorno subiscono ingiustizie sul lavoro. Per combatterle, a volte, basta esserci”.

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