Sessismo reazionario e oltranzismo teocon nelle parole dell’Assessora Caucino, a cui nulla importa delle vite concrete dei bambini di cui parla.
diritti, solidarietà admin 19 maggio 202018 febbraio 2020
“C’è chi parla e non è nemmeno madre, forse prima di parlare dovrebbe passare per quel sacro vincolo. Accetto qualunque critica, ma non da donne che non hanno figli”. Riporto tutta la frase perché è un capolavoro di retorica reazionaria: sessismo, perché secondo la nostra Assessora una donna senza figli non è compiutamente donna e non ha diritto di parola in materia di infanzia (gli uomini invece dicano pure ciò che vogliono); oltranzismo teocon, con la divinizzazione del rapporto fra figlio e madre naturale e il disconoscimento totale del vincolo genitoriale, affettivo e pedagogico che si ha con i padri, con i genitori adottivi, con le famiglie affidatarie.
Per non parlare del disprezzo nei confronti dei minori che l’Assessora, madre o non madre non mi interessa, mostra di avere nelle ultime dichiarazioni sul disegno di legge “Allontanamenti zero”.
I figli sono proprietà delle famiglie naturali e, secondo lei, nessuna situazione che non implichi violenza fisica deve permettere loro di allontanarsi da contesti estremamente disfunzionali e non idonei. Inventa il mostro di un ‘sistema infanzia’ (a cui si vanta di sottrarre 60 milioni di euro) che inghiotte i bambini, mentre santifica i vincoli di sangue, ma della vita concreta di ciascuno di quei bambini evidentemente non le importa nulla. Dal Presidente Cirio mi aspetto che chieda all’Assessora Caucino pubbliche scuse nei confronti delle donne che ha offeso.