Usciamo dal traffico.
Idee admin 28 dicembre 2012“Tra le azioni per il contenimento e l’abbassamento dei fattori inquinanti, in primo piano vi sono quelle volte a promuovere una mobilità più sostenibile. Lo sviluppo della mobilità pedonale e ciclabile e una più generale scelta di moderazione estensiva del traffico si sono dimostrate in tante esperienze europee linee strategiche capaci di ridurre in maniera sensibile i consumi e quindi le emissioni del traffico”.
Così abbiamo scritto nella mozione approvata dal Consiglio Comunale un anno fa.
A Torino, come in tante altre città italiane, servono più pedonalizzazioni e zone 30, un biciplan degno di questo nome, l’estensione e il miglioramento del bike sharing, una rete di trasporto pubblico efficace e accessibile con sistemi metropolitani integrati da metro e ferrovia.
Per quanto possano essere “smart” le giunte o le città, serve da subito che l’Italia si adegui ai migliori e più ambiziosi standard europei.
Nelle aree urbane si concentrano i 2/3 della domanda di spostamenti: è quindi lì che si gioca la sfida della mobilità sostenibile, e anche dal Parlamento si può fare qualcosa.
Intanto bisognerebbe rifinanziare la legge 211/92 per il trasporto rapido di massa e il Fondo per la Mobilità Sostenibile, puntando ad aumentare gli spostamenti sul trasporto pubblico in ambito urbano almeno del 30% e quelli a piedi e in bici almeno del 20%.
Servirebbe anche attuare iniziative nelle scuole guida per una mobilità sicura e responsabile (a partire dalla diffusione dell’eco-drive) e promuovere una legge sui servizi innovativi di mobilità (taxi collettivi, carsharing, car-pooling, bus a chiamata, bike-sharing, Park&Ride).
Poi, certo, non si può prescindere dagli investimenti nelle infrastrutture intermodali: l’Italia vincerà questa sfida se ammoderneremo le linee urbane, realizzeremo nuove linee di metropolitane e del servizio ferroviario pendolare, pianificheremo parcheggi di scambio periferici alla città per persone e merci (city logistics, per liberare le città dai mezzi pesanti e regolamentare il traffico delle merci dell’”ultimo miglio”), incentiveremo l’uso della bicicletta anche con iniziative per il trasporto delle bici sui treni, in metropolitana e sui bus urbani ed extra-urbani.
Ma questa è una battaglia anche e soprattutto culturale, che riguarda i tempi e i modi con cui ci spostiamo. Servirà allora che la legge sui piani dei tempi delle città venga attuata davvero, armonizzando i mezzi di trasporto con scuole, aziende, uffici pubblici e con i tempi delle donne, dei giovani e dei bambini. Come molti sanno sono stato il “papà” dei bus notturni a Torino: da qui vorrei partire per costruire l’Italia mobile e sostenibile.