Torino Pride 2013.
Idee admin 8 giugno 2013Sabato 8 giugno: dal quartiere San Donato a piazza Castello, dalla periferia verso il centro, la festa dell’orgoglio e della dignità di gay lesbiche bisessuali transgender e queer.
Percorso: via San Donato / piazza Statuto / viale San Martino / Piazza XVIII dicembre / via Cernaia / Via Pietro Micca / Piazza Castello.
Concentramento: ore 16 via San Donato, con la testa del corteo all’angolo con piazza Statuto.
FAMILY PRIDE. Quante famiglie conosci?
Le rivendicazioni della realtà LGBTTIQ (Lesbica, Gay, Bisessuale, Transessuale, Transgender, Intersessuale, Queer) sono molteplici e ancora inascoltate, soprattutto nel nostro Paese dove non esiste praticamente alcun tipo di riconoscimento di diritti. Il Pride è una delle maggiori occasioni per esprimere fermamente, anche con rabbia, che vogliamo gli stessi diritti; attraverso il Pride diamo forma e voce alle nostre richieste, tuttora disattese. Quest’anno abbiamo deciso di porre l’accento sulla questione delle famiglie. Un tema che non mette in ombra la pluralità delle nostre rivendicazioni ma che anzi in qualche modo le comprende tutte.
Il termine istituzionale “famiglia”rischia sempre di essere abusato e abbinato a una realtà che esiste solo parzialmente.
Che cosa definisce una famiglia?
Il matrimonio? Un uomo e una donna che si amano e vivono insieme, anche se non sposati, non sono una famiglia?
I figli? E se non ci sono i figli, allora, non si può parlare di famiglia?
Il padre e la madre insieme? E una madre, o un padre, che da sola/o cresce un figlio, non sono una famiglia?
Le nostre famiglie, le famiglie che gay e lesbiche creano e che possono comprendere anche la presenza di figli, sono famiglie invisibili per lo Stato e per il Diritto italiano. Gay e lesbiche sono figli di uno Stato Minore, non sono a tutti gli effetti cittadini Italiani perché a loro non è riconosciuto il diritto sancito dalla nostra Costituzione di avere una famiglia. A due lesbiche o due gay non è riconosciuto il diritto di tutelare la loro unione attraverso tutte quelle forme giuridiche, assistenziali, patrimoniali che lo Stato riconosce e sostiene nel caso di coppie eterosessuali, e questo vuoto diventa particolarmente odioso nel momento in cui sono presenti dei figli; figli nati all’interno di una precedete relazione eterosessuale o concepiti all’interno di una coppia gay o lesbica.
In Italia ci sono 100.000 figli con almeno un genitore gay, lesbica o trans (Ministero della Salute, anno 2005). Ai figli nati già all’interno di una coppia LGBTTIQ è negato il diritto di essere riconosciuti da entrambi i componenti della coppia ed è quindi negata loro la tutela del rapporto affettivo e giuridico con il genitore non biologico; nel caso più numeroso di figli nati in una precedente relazione eterosessuale il genitore LGBTTIQ può rischiare di vedersi negato l’affido sulla base di una presunta incompatibilità tra funzione genitoriale e omosessualità; e nel caso ancor più numeroso delle famiglie con un figlio o una figlia non eterosessuali i genitori pagano ancora oggi le conseguenze di uno stigma sociale che li considera – o li vuole – inadeguati e falliti nel loro ruolo educativo.
È giusto che le famiglie con un figlio LGBTTIQ, o una famiglia in cui uno o più genitori sonoLGBTTIQ, subiscano delle discriminazioni? È giusto che i figli di gay, lesbiche, trans e bisessuali non godano di diritti uguali agli altri?
Le nostre sono famiglie. Ci unisce la consapevolezza che una famiglia nasce dall’amore, dalla responsabilità e dal rispetto, molto più che da esclusivi legami biologici. Non si tratta di riformulare il concetto di “famiglia allargata”, ma di allargare il concetto di famiglia. Per questi motivi dedichiamo il Pride del 2013 alla molteplicità delle famiglie.
Vogliamo ricordare qual è il significato del Pride. La “rivolta di Stonewall” vide una serie di violenti scontri fra la comunità omosessuale e la polizia a New York, culminati il 28 giugno 1969 a seguito dell’ennesima irruzione violenta e immotivata della polizia in un bar gay in Christopher Street (nel Greenwich Village) chiamato Stonewall Inn. Stonewall è considerato dal punto di vista simbolico il momento della nascita del movimento di liberazione lesbico, gay, bisessuale e trans moderno in tutto il mondo e il 28 giugno è stato scelto come data della “Giornata mondiale dell’orgoglio LGBT” o “LGBT Pride”; esso equivale al nostro 27 Gennaio (Giornata della Memoria), al nostro 8 Marzo (Festa della Donna), al nostro 25 Aprile (Festa della Liberazione), al nostro 1° Maggio (Festa del Lavoro) e merita anch’esso lo status di celebrazione.
Sottolineiamo con forza il carattere commemorativo e al tempo stesso festoso del Pride, rivendicando come valore positivo l’aspetto folcloristico e carnevalesco della parata, con tutti i suoi eccessi colorati e trasgressivi. Quest’anno vogliamo proprio richiamare l’attenzione delle persone sull’origine storica, liberatoria ed egualitaria del carnevale: unico momento dell’anno in cui, fin dall’antichità, tutti gli esseri umani erano considerati uguali, ed anche agli ultimi era consentito dileggiare e sbertucciare i potenti, con scherzi anche pesanti e con atteggiamenti fortemente trasgressivi, celati dal mascheramento e dal travestimento.
Grazie alle lotte che il mondo LGBTTIQ ha condotto negli anni trascorsi da quegli eventi drammatici oggi possiamo registrare una mutata attenzione, sia sul piano nazionale che su quello internazionale, da parte dell’opinione pubblica, dei mezzi di comunicazione e del ceto politico, nei confronti delle istanze avanzate dal movimento, ma tali aperture non corrispondono ancora alle nostre aspettative. Anche se abbiamo ben presente che gli interessi partitici o di potere potrebbero trarre in inganno rispetto alla reale apertura della politica, e aspettiamo la prova dei fatti per giudicarla, riteniamo che il riconoscimento delle istanze del movimento sia un fatto compiuto. Per questo si pone il bisogno per l’associazionismo LGBTTIQ di aprirsi ad un confronto più ampio e permeabile alla società civile per abbattere, attraverso un costante dialogo con tutte le sue componenti, le barriere ed i pregiudizi che ancora pesano sull’universo LGBTTIQ. Le nostre istanze non sono più minoritarie nello spirito dei tempi che stiamo vivendo. Questa considerazione potrà apparire eccessivamente ottimistica, ma crediamo che sia necessario alimentare costantemente la speranza in un mondo migliore.
Un ultimo aspetto sul tema delle famiglie. Dall’ampio dibattito sociale, culturale e giuridico, a cui assistiamo in questi ultimi tempi, desideriamo mettere in rilievo la parole di Chiara Saraceno in Coppie e famiglie (Feltrinelli 2012) l’autrice scrive: “Non vi è nulla di meno naturale della famiglia”. Famiglia e coppia sono tra le istituzioni sociali che maggiormente sono state fatte oggetto di regolazione: è la società che definisce di volta in volta quali sono i rapporti di coppia e di generazione legittimi, identificandoli come famiglia e dando loro una rilevanza sociale e giuridica, e quali invece non devono avere un riconoscimento sociale e vanno lasciati nell’informalità o nell’illegittimità. Storicamente e nelle diverse culture queste definizioni – chi/che cosa è incluso e con quali conseguenze – sono cambiate, così come: sono mutati i soggetti cui è riconosciuto il diritto/dovere di normare che cosa sia famiglia; quali sono le obbligazioni e le responsabilità connesse ai legami familiari; in che modo la coppia e la famiglia sono tra loro distinti o isomorfi. Nella nostra odierna situazione il modello di famiglia, al quale ci siamo riferiti per alcune generazioni, è ormai giunto al capolinea.
TUTTE LE NOSTRE RIVENDICAZIONI
La nostra richiesta è d’investire nella sensibilizzazione, in/formazione ed educazione sulle tematiche LGBTTIQ, allo scopo di costruire una società più accogliente e meno discriminante, favorendo il superamento di stereotipi e pregiudizi, in modo che alla persona sia garantito un armonioso ed equilibrato sviluppo rispetto al proprio orientamento sessuale, identità di genere e alle scelte di vita a questi elementi connesse.
A tal fine rivendichiamo:
MATRIMONIO: gay e lesbiche hanno uguale dignità e diritti delle coppie eterosessuali. La legge italiana favorisce, di fatto, un principio antidemocratico e discriminatorio negando l’accesso al matrimonio a gay e lesbiche.
UNIONI CIVILI: unioni diverse da quelle fondate sul matrimonio riconosciute e tutelate giuridicamente e che siano accessibili a tutte le persone perché possano scegliere liberamente quale istituto giuridico meglio le rappresenta e tutela.
ADOZIONI: possibilità di adozione dei minori per i singoli, le singole e le coppie non eterosessuali.
RICONOSCIMENTO DEL GENITORE NON BIOLOGICO: sul piano legale devono essere tutelati il diritto dei figli alla continuità affettiva con il genitore non biologico, il diritto a godere dei benefici economici e materiali derivanti dal legame con il genitore non biologico ed il diritto-dovere del genitore non biologico di prendersi cura dei figli.
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: abolizione della legge 40 e parità di diritti all’accesso per tutti e tutte alla procreazione assistita.
LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA, LESBOFOBIA E TRANSFOBIA: estensione della legge Mancino, che prevede le aggravanti penali per i crimini di odio, anche a protezione delle persone LGBTTIQ.
LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE SESSUALE: revisione della legge 164/82, affinché anche coloro che non desiderano o non possono sottoporsi agli interventi chirurgici di riassegnazione sessuale abbiano diritto al riconoscimento del sesso desiderato nei propri documenti di identità.
DEPATOLOGIZZAZIONE DELLA TRANSESSUALITA’: cancellazione dal DSM (manuale diagnostico-statistico delle malattie psichiatriche) della transessualità in quanto malattia psichiatrica, poiché considerarla una malattia non è soltanto un errore scientifico ma anche uno stigma sociale.
INTERSESSUALITA’: chiediamo che si fermino le ri-assegnazioni chirurgiche del sesso fino a che la persona non abbia la facoltà di esprimersi in merito e non sia in grado di dare il proprio consenso informato ad eventuali trattamenti.
LEGGE SUL TESTAMENTO BIOLOGICO: approvazione in Italia, come già avvenuto in altri Paesi europei, di una legge sul fine vita che riconosca ai cittadini il diritto alla libera scelta e allo Stato il dovere di farsi carico di situazioni cliniche eccezionali per porre fine ad agonie prolungate.
Il COORDINAMENTO TORINO PRIDE GLBT, è composto da: AGEDO Associazione di genitori, parenti e amici di omosessuali / Associazione Comitato provinciale ArciGay di Torino “Ottavio Mai” / Associazione di Volontariato LAMBDA / Associazione Famiglie Arcobaleno / Associazione GattoNero / Associazione Quore / Associazione Radicale Certi Diritti / Associazione Viottoli / Centro Studi e Documentazione “Ferruccio Castellano” / Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni / Gruppo Gayitineris / Gruppo L’Altra Martedì / Gruppo La Fenice / Gruppo Luna / Gruppo Pesce Torino / L’Altra Comunicazione / Maurice GLTBQ / Rete Genitori Rainbow.