Le Asl smettano di essere una fabbrica di working poor

lavoro, Regione, sanità, solidarietà TAGS / appalti, asl, lavoro, salario, woorking poor admin 16 dicembre 2015

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“Chiediamo da tempo di superare la delibera 30 sul riordino della rete dei servizi residenziali psichiatrici. Fa piacere che anche secondo il Vicepresidente Reschigna vada oltrepassata la fase ‘autoritaria’ che essa rappresenta – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “È ora che i rapporti con i sindacati in ambito sanitario vengano gestiti in altro modo, anche perché in gioco ci sono le vite di pazienti, lavoratori e lavoratrici”.

Questa mattina, in Sala Viglione, si è svolto un incontro fra Giunta, consiglieri e rappresentanti sindacali dei lavoratori delle ASL. La fotografia restituita da coloro che sono intervenuti è allarmante.

L’ulteriore riduzione del 5% della spesa sugli appalti (prevista dal recente decreto sugli enti locali) rischia di determinare l’ennesima diminuzione delle prestazioni per i cittadini, dei posti di lavoro e dei salari degli operatori. Ciò significa un peggioramento dell’ordinaria manutenzione delle strutture sanitarie, a partire dalle pulizie e dal servizio mensa. Ma questo è solo uno degli aspetti.

Dall’avvio del piano di rientro, in vigore dal 2010, sono stati persi circa 3.200 posti di lavoro. Ciò ha sottoposto gli operatori a carichi di lavoro sempre più pesanti, con un aumento del rischio per la sicurezza dei pazienti.
Inoltre, come i sindacati lamentano da tempo, la riorganizzazione della rete ospedaliera non ha coinvolto le lavoratrici e i lavoratori e i loro rappresentanti.

La richiesta è di dar seguito all’emendamento del Governo alla Legge di Stabilità 2016 che prevede l’assunzione di 6.000 lavoratori per il Servizio Sanitario Nazionale, colmando così le carenze di organico, attraverso un confronto con le Organizzazioni dei Lavoratori.

La scorsa settimana abbiamo depositato l’ennesima interrogazione urgente in commissione sanità sul nuovo appalto per le pulizie e la sanificazione dell’ospedale Giovanni Bosco, che ha comportato una riduzione delle ore di attività del 40% circa.

Come riscontrato dai sindacati, le carenze del servizio di igiene, pulizia e sanificazione al Giovanni Bosco sono notevoli, certo non a causa dell’indisponibilità degli operatori, costretti anzi a offrire un servizio addirittura maggiorato con ore quasi dimezzate, bensì proprio dall’entità della riduzione delle ore.

Per questo la Filcams Cgil ha chiesto al competente dipartimento di igiene e sanità pubblica un sopralluogo all’ospedale, al fine di verificarne le condizioni.

“Ancora una volta affrontiamo il tema degli appalti nelle Asl, che sempre più spesso sono all’origine di una dilagante sottoccupazione e di enormi rischi per l’integrità e la tutela della salute dei cittadini.” – aggiunge Grimaldi – “Siamo convinti che l’Assessore Saitta interverrà richiamando il direttore dell’Asl To2. Tuttavia, se la situazione non cambierà, saremo costretti a chiedere una commissione di inchiesta sugli appalti nelle Asl, affinché la mozione n. 229 sulla giusta retribuzione, l’inserimento della clausola sociale e l’applicazione della clausola di trattamenti economici e normativi complessivi di maggior favore per i lavoratori, tra i contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative, sia finalmente applicata in tutti i settori di competenza della Regione.”

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