A pochi giorni dal Bike Pride di Torino, in Commissione Trasporti vi è stata, come da noi richiesto, una relazione della Giunta sulla mobilità ciclabile.

In data 22 dicembre 2014 era stata approvata la Deliberazione n. 20-795 sul riconoscimento della valenza strategica del “Progetto di rete ciclabile di interesse regionale”. La delibera prendeva le mosse dalla strategia “Europa 2020”, che punta a rilanciare l’economia dell’Unione Europea in senso sostenibile e solidale, ponendosi obiettivi in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e clima/energia da raggiungere entro il 2020.

Il 6 giugno 2012, il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato all’unanimità la legge regionale n. 27 (Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica), ispirata dalla FIAB onlus.

“Sono convinto che anche in Piemonte serva una legge quadro per rendere la nostra regione davvero ospitale per le bici” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi, fra i promotori del primo Biciplan e del bike sharing a Torino.

“Bisogna darsi degli obiettivi concreti e coraggiosi: passare dal 3-5% al 10-15% degli spostamenti in bici, perché la condivisione reale della strada è possibile solo attraverso una diversa percezione urbana degli spazi; organizzare davvero l’intermodalità, attraverso un piano parcheggi concordato con FS e grandi stazioni; moderare seriamente il traffico, poiché viaggiare in auto ai 70 all’ora è inconciliabile con la condivisione della strada con le bici, in assenza di piste ciclabili sicure. Serve un cambiamento culturale profondo, non è più tempo di piccoli aggiustamenti. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno che impegni la Giunta e il Consiglio ad approvare una legge regionale sulla mobilità ciclabile”.