Dalla Giunta mance o nessun aiuto a tanti “figli di un dio minore”.

creatività, cultura, Idee, Regione, solidarietà admin 19 maggio 2020

aps

14 maggio 2020

Dopo una discussione sfiancante nella Commissione legislativa per approvare il ddl n. 97 (“Primi interventi di sostegno per contrastare l’emergenza da Covid-19”), ossia il cosiddetto “Bonus Piemonte”, infine la Giunta ha accolto un unico emendamento delle opposizioni, il nostro che include nel Bonus le APS (1000 euro per ognuna).

La Commissione odierna ha proceduto a singhiozzi, l’Assessora Poggio (Cultura, Turismo e Commercio) era decisa a respingere tutti gli emendamenti delle opposizioni all’art. 3 e all’art. 4 del ddl, ma infine ha deciso di accogliere quello sulle APS a prima firma Grimaldi.

È una piccola correzione ottenuta in extremis, che sana parzialmente uno dei tanti problemi del Bonus Piemonte: grazie al mio intervento insieme ai consiglieri Sarno e Valle (PD), le associazioni di promozione sociale e le SOMS che fanno anche della somministrazione di cibi e bevande un lavoro sono equiparate agli esercenti già inclusi nel Bonus, anche se purtroppo riceveranno solo mille euro.

Con il nostro lavoro di ieri e di oggi, tante categorie non considerate sono state infine incluse nel Bonus: librerie, autoscuole, agenzie di viaggio e negozi di abbigliamento, e poi, oltre alle APS, ludoteche. Tuttavia a questi soggetti è stata riservata poco più che una ‘mancia’ (1000 o 1500 euro) e tantissimi altri sono rimasti fuori.

Avremmo voluto che l’Assessora Poggio ci spiegasse perché chi fa concerti dal vivo debba prendere quasi un terzo rispetto a chi possiede una discoteca e perché queste ultime, che vivono di spese vive più basse, cachet più bassi e lavori più saltuari otterranno 2500 euro di Bonus e posti come Hiroshima, Offtopic e CAP10100, aperti 6 giorni su 7 e con maggiori spese per i live e uguali limiti di riapertura, solo 1000? La Giunta, poi, bocciando alcuni nostri emendamenti, ha escluso migliaia di esercizi minori che non avendo strumenti di pressione adeguati sono rimasti a bocca asciutta e tutti i lavoratori che organizzano spettacoli dal vivo e service musicali. Non c’è una logica per queste discriminazioni, che nella migliore delle ipotesi sembrano frutto di puro dilettantismo e nel peggiore di un totale rifiuto di ascoltare.

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